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WELLy sta per concludersi: riflessioni conclusive e uno sguardo oltre

Il progetto WELLy sta giungendo al termine. In questi tre anni, i Partner provenienti da vari Paesi europei (Portogallo, Spagna, Italia, Grecia e Slovenia) hanno raggiunto risultati che sembravano quasi impossibili all’inizio: hanno definito il profilo professionale e creato un corso di formazione pilota per i futuri Manager del Benessere Lavorativo. Il tutto, in un periodo pieno di ostacoli dovuti alla pandemia. E non è finita qui: gli obiettivi di progetto, infatti, sono stati raggiunti entro le scadenze stabilite in occasione del primo meeting tenutosi a Novo Mesto (Slovenia) nel novembre 2019. Da allora, i Partner hanno potuto incontrarsi quasi esclusivamente online, ed erano sempre stupiti di vedere tra loro volti nuovi, solo le organizzazioni restavano le stesse.

Non ci sono stati incontri in presenza fino ai primi di settembre 2021, quando si è tenuto un meeting a Larissa (Grecia). Due anni erano già passati dall’avvio ufficiale del progetto ed eravamo nel mezzo della parte più importante: finalizzare le traduzioni del materiale formativo e prepararci all’organizzazione dei corsi. Non vedevamo l’ora di incontrarci di persona almeno altre due volte prima della fine del progetto. Ma sbagliavamo, perché ancora una volta il Covid-19 ce lo ha impedito. A marzo di quest’anno ci stavamo ancora chiedendo se il meeting e la conferenza finale si sarebbero tenuti a Novo Mesto o online. E quando è diventato chiaro che i meeting avrebbero potuto svolgersi in presenza, gli ospiti che erano stati invitati alla tavola rotonda hanno iniziato a non essere più disponibili a partecipare.

Giugno è arrivato ed era tutto pronto per accogliere i partner internazionali a Novo Mesto, il programma del meeting era stato confermato, così come quello della conferenza e la partecipazione degli esperti alla tavola rotonda. I Partner sono arrivati il 13 giugno, un giorno prima dell’avvio del meeting conclusivo, era il momento di mettersi al lavoro.

Martedì 14 giugno i Partner si sono incontrati per discutere le attività svolte sul progetto. Tra le altre cose, abbiamo concluso che, malgrado le condizioni sfavorevoli, i programmi stabiliti erano stati completati con successo e i corsi di formazione implementati con soddisfazione di tutti i partecipanti. Abbiamo anche parlato della possibilità di collaborazioni future in quanto abbiamo lavorato molto bene insieme come team internazionale e sarebbe stato bello approfondire la nostra relazione non soltanto sul lavoro ma anche a livello personale. Nonostante avessimo chiaramente delineato le linee guida della conferenza prima del meeting, abbiamo riguardato ancora una volta l’intero programma e i risultati da presentare, verificato la connessione internet e altre questioni tecniche. Dopo il meeting, abbiamo portato i Partner a fare un tour di Novo Mesto e cenato insieme, sapendo che ognuno di noi sarebbe ritornato nel suo rispettivo paese dopo la conferenza.

E finalmente il giorno tanto atteso è arrivato, portando con sé un momento dedicato ai saluti, ma anche tanta soddisfazione. WELLy è quasi finito! Ancora un po’ di lavoro di traduzione e i report finali da processare entro agosto, ma la conferenza ha rappresentato la conclusione ufficiale del nostro progetto. Niente più meeting, né online né in presenza. I Partner si sono incontrati di nuovo, pronti per l’atto finale di un progetto che ha cambiato le nostre vite negli ultimi tre anni. Siamo diventati consapevoli di tante sfide che non avevamo mai notato prima in ambito lavorativo, abbiamo messo in luce l’inadeguatezza degli ambienti di lavoro e condizioni di lavoro insoddisfacenti. Abbiamo insegnato a dozzine di manager e responsabili delle risorse umane come migliorare tali condizioni, come permettere ai dipendenti di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, come prendersi cura della salute – sia fisica che mentale – dei collaboratori e di loro stessi. Abbiamo insegnato che essere leader non significa soltanto essere un “capo”! Abbiamo chiarito che cosa significa davvero lavorare da casa, nei suoi aspetti positivi e negativi… e tanto altro ancora! Era arrivato il momento di condividere tutti questi pensieri, risultati e intuizioni con un pubblico più vasto – quello riunito nell’auditorium e le persone collegate da remoto.

Dopo il benvenuto, i Partner responsabili delle singole parti del progetto si sono susseguiti sul palco per presentare i risultati degli Intellectual Outputs 1, 2, 3, 4 e 5. Per prima, Annmarie Gorenc Zoran della Facoltà di Studi Organizzativi di Novo Mesto, Coordinatore del progetto, ha presentato i risultati iniziali, ossia l’analisi della situazione del benessere sul lavoro condotta all’inizio del progetto e sulla base della quale sono stati intrapresi i passi successivi, quando sono state poi definite le competenze del Manager del Benessere Lavorativo, il suo profilo professionale, e gli argomenti da includere nel programma formativo, temi che sono stati presentati nel dettaglio da Emanuele Bertolani di Sinergie (Italia). L’Intellectual Output 3 era rappresentato dai Partner ISCTE-IUL (Portogallo) e Psychometrics (Italia), che hanno lavorato sull’IO3 per oltre un anno, prima raccogliendo materiali e buone pratiche nei paesi partner, studiando la legislazione in materia di diritto di lavoro, leggendo e traducendo l’intero programma formativo, e organizzando poi i corsi pilota. Silvia da Silva e Daiana Colledani hanno anche spiegato le difficoltà incontrate nella stesura dell’IO3 e quanto successo ha avuto la formazione. L’ultima sessione prima della pausa è stata presentata da Célia Nunes e Céu Branco di EPRALIMA (Portogallo), che hanno riportato come la certificazione della professione di Manager del Benessere Lavorativo sarà da intendersi a livello europeo. Infine, Theodora Makri di IeD (Grecia) ha illustrato quante persone sono state raggiunte dal progetto e quanti cittadini europei leggono le nostre news e seguono il nostro lavoro.

Dopo la pausa, c’è stata un’altra presentazione sull’Intellectual Output 5. L’ultimo output è stato presentato da Alejandra Baldoví Navarro del Partner spagnolo FyG, che ha spiegato che l’ultimo output di progetto sarebbe stato una guida dedicata ai Manager del Benessere Lavorativo. La conferenza ha visto anche una discussione moderata da Ester Snedec dell’Associazione per Sviluppare il Lavoro Volontario di Novo Mesto, con esperti nel campo del benessere che hanno partecipato come ospiti: Katja Brkič Golob, Responsabile del Dipartimento di Salute Mentale al Centro Sanitario di Novo Mesto, Evija Evelin Zavrl di Plus Solutions, un’azienda che sviluppa e educa i dipendenti attraverso un’analisi AS-IS, la profilazione psicologica, l’implementazione di cambi e altre attività, e Lejla Imamović Lerić, che ha partecipato alla formazione pilota. Durante la discussione con il moderatore, gli ospiti hanno notato, tra le altre cose, che la situazione riguardante il benessere lavorativo e la salute in generale è molto preoccupante, e che attualmente sempre più persone soffrono di burnout o di altri problemi di salute, causati dal telelavoro, dal crescente volume di lavoro, e dal tempo trascorso sul luogo di lavoro. Abbiamo sempre meno tempo per riposare, e proprio a causa del lavoro da remoto, i confini tra vita pubblica e professionale sono svaniti, il ché porta le persone a essere sempre più stressate ed esauste a livello mentale, emozionale e fisico. Il benessere al lavoro sta diminuendo anziché aumentare per molti dipendenti, a causa delle richieste crescenti dei datori di lavoro e di un’organizzazione scarsa o insufficiente. Questo è il motivo per cui i Manager del Benessere Lavorativo sono richiesti, specialmente in aziende dove il capo, il direttore e il manager si interessano solo del guadagno e non si curano dei lavoratori. Quella del Manager del Benessere Lavorativo è la professione del futuro!

Dopo la tavola rotonda, Annmarie Gorenc Zoran ha fatto un discorso conclusivo sull’importanza dell’evento affermando: “Se vogliamo che i nostri dipendenti siano felici e si sentano bene al lavoro, dobbiamo fare di tutto affinché lo siano. Altrimenti, si assenteranno sempre più spesso, l’azienda avrà un ricambio di personale troppo veloce, i collaboratori saranno infelici e prima o poi inizieranno a parlare dell’azienda in modo non così positivo. Nessuno vuole che questo avvenga, perché va a discapito dei dirigenti e dell’azienda. Ma molti manager non sanno come fare per occuparsi del welfare dei loro dipendenti. Un collaboratore che si sente bene sul suo posto di lavoro porta a un aumento della produttività e del profitto dell’azienda. Ma molti manager non sanno come diventare leader. Ecco dove il nostro Manager per il Benessere Lavorativo ha il compito di intervenire.”

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